le Musiche di AMY
(versione per i più piccoli)
(versione per i più piccoli)
La musica nel film AMY, il sogno di Milo non serve solo per fare da sottofondo. Aiuta a capire meglio cosa provano i personaggi e cosa succede davvero. Alcune musiche sono state scelte perché hanno un significato speciale e fanno capire meglio il messaggio del film.
Il film comincia con gli studenti che entrano a scuola in massa, come una valanga. Per poterla vedere così le scene sono state accelerate. Alla fine arriva Gregory, "il capo dei bulli" che si distingue da tutti: cammina con sicurezza e sembra più forte degli altri. In quel momento parte una musica veloce e potente: è l’“Estate” di Vivaldi, suonata dal vivo con il violino.
Mentre la musica cresce, nel cielo appare una nuvola che forma la parola AMY. È come se il violino stesse cercando di fermare la confusione con la sua bellezza. Quando la musica si calma, entra Milo. È diverso dagli altri. Non è parte del caos. Sta per cominciare qualcosa di nuovo.
Nel film si sente spesso una musica suonata al pianoforte piena di emozioni. È stata scritta da un compositore che si chiamava Liszt e si è ispirato a un altro musicista famoso: Paganini.
Questa musica accompagna momenti molto importanti: quando Julie e Martina hanno paura, quando la prof spiega che il cervello è più difficile da capire di quanto sembri, e quando Milo, alla fine, affronta quello che ha fatto.
È una musica che sembra parlare con il cuore: racconta il desiderio di fare qualcosa di grande, ma anche la fatica di capire se si è fatto bene. È come se seguisse il respiro di Milo: forte, ma anche pieno di dubbi.
Nel film ci sono due musiche molto forti ed emozionanti: una è di Verdi e si chiama La forza del destino, l’altra è di Mozart e si chiama Dies Irae, che vuol dire Giorno dell’ira.
La musica di Verdi si sente durante una danza elegante. Appesi al muro si vedono bene un orologio e un crocifisso, come a dire: “Qui si fa lezione, non si balla!”. Ma tutto in quella scena è al contrario di ciò che ci si aspetta. La musica sembra dire che qualcosa non va come dovrebbe.
La musica di Mozart arriva invece nel momento più importante del film: quando Milo cerca di rimediare a quello che si è rivelato un errore. Il Dies Irae parla di un giorno in cui tutti verranno giudicati per ciò che hanno fatto. Ma nel film, Milo e i suoi amici non vengono puniti: hanno cercato di fare del bene, anche se hanno sbagliato. E mentre la musica è forte e spaventosa, Julie balla felice.
Nel film si sentono anche delle danze: alcune sembrano allegre, ma ascoltandole bene si capisce che nascondono un po’ di tristezza. Sono musiche scritte da due compositori: Brahms e Bartók.
La Danza ungherese n. 7 di Brahms accompagna la scena in cui Gregory dà un fiore a Julie. Il gesto sembra gentile, ma non è sincero e Julie se ne accorge.
Le danze raccolte da Bartók sono più leggere e vivaci, ma suonano mentre accadono strane cose fuori controllo nella scuola. Queste musiche vengono da vecchie tradizioni popolari: Bartók le ha salvate per non farle sparire.
Anche se fanno venire voglia di ballare, fanno anche pensare: era meglio quando c’era confusione, oppure ora che tutti sono tranquilli ma un po’ spenti?