Come insegnante, so quanto sia difficile coinvolgere davvero i ragazzi e farli sentire parte attiva di un progetto. Il film è riuscito in un intento ammirevole: dare coralità a voci individuali. Ogni studente ha avuto la possibilità di esprimere la propria peculiarità, contribuendo in modo significativo e visibile alla riuscita del progetto. Non si è trattato solo di recitazione – che è la parte più evidente e applaudita – ma anche di un meticoloso lavoro fuori dal set.
Gli studenti, sapientemente guidati dai docenti responsabili del progetto, si sono impegnati con cura nella parte tecnica, curando il montaggio, selezionando i suoni e le musiche, riuscendo a creare l'atmosfera giusta per ogni scena. Anche la scelta delle location, intelligentemente individuate all'interno delle pertinenze scolastiche, ha dimostrato un'attenzione ai dettagli e una capacità di valorizzare gli spazi a disposizione.
In questo processo, il "fare" è diventato autentica competenza. I ragazzi non hanno semplicemente eseguito delle istruzioni, ma hanno messo in pratica conoscenze e abilità, risolvendo problemi, collaborando e esprimendo la propria creatività. "Amy, il sogno di Milo" non è solo un mediometraggio, ma la dimostrazione concreta di come un progetto ben strutturato possa trasformare l'apprendimento in un'esperienza significativa e coinvolgente, in cui ogni studente si sente valorizzato e capace di lasciare un segno.
Renata Bongiolo, 9 giugno 2025
Grazie Renata per le sue parole che ci toccano davvero. Ha colto in pieno il cuore del progetto: dare valore (creativo, estetico, anche filosofico), dentro un processo corale vivo, alle voci, ai volti, all'immaginazione di chi, per via della giovane età e del ruolo di alunno, solitamente è chiamato a eseguire compiti prestabiliti.
Il collettivo Rick Rea
Molto bello. Come è venuta sta idea?
Anonimo, 8 giugno 2025
L’idea è venuta da un sogno: cambiare il mondo partendo da una scuola, da un ragazzo, da uno sguardo silenzioso.
Il resto è stato come seguire un filo invisibile, scena dopo scena, lasciandoci guidare dalla curiosità e dalla voglia di dire qualcosa di vero.
Trovo questo FILM bellissimo ricco di emozioni legate ad adolescenti e alle problematiche della loro Età. Arricchente.
Nutella, 8 giugno 2025
Bello! Perché il protagonista non parlava?
Matti, 5 giugno 2025
Milo non parla (quasi mai) perché il suo silenzio dice più di mille parole. È un ragazzo che osserva, riflette, sente le cose profondamente… Ma ha scelto di non lasciarsi intrappolare dal linguaggio degli altri, che spesso serve a mascherare, a manipolare, a imporre.
Ma non so se hai notato che i suoi amici lo capiscono, infatti gli parlano, e "ascoltano" le sue risposte... Significa che quando ci si intende non servono le parole. Basta uno sguardo (e poi... ricordi la fine del film quando Milo a un tratto diventa attentissimo? Ti ricordi di cosa parlava il professore di tecnologia? 😉).
Che splendido esempio di come si possa affrontare un tema delicato come la prevaricazione con intelligenza e originalità!
Siete riusciti a evitare il didascalismo, scegliendo invece la strada della creatività e dell'ironia per smontare i meccanismi della prevaricazione. Le prospettive intelligenti che avete esplorato permettono di riflettere sul tema da angolazioni inaspettate, stimolando una discussione più profonda e meno convenzionale.
Un lavoro che dimostra talento, sensibilità e una notevole capacità di comunicazione!
Cosimo Basile, Dirigente Scolastico, 5 giugno 2025
Abbiamo cercato davvero di evitare le solite risposte, lasciando che l’immaginazione si esprimesse liberamente. Ci è piaciuto sorridere dei problemi e delle cattiverie, e abbiamo provato a mostrare che si può inventare con coraggio e sbagliare col sorriso.
Sapere che questo intento è stato colto e apprezzato è per noi la conferma che la scuola può ancora essere un luogo pieno di vita, dove creare, riflettere, sbagliare e crescere.
Grazie di cuore per le sue bellissime parole, per il sostegno e l'incoraggiamento.
Il collettivo Rick Rea
In particolare mi è piaciuto l'inizio dove i ragazzi entravano a scuola, e in particolare il mio personaggio preferito era Julie.
Come hanno fatto a fare il fumo?
DJ Orata, 5 giugno 2025
Cara DJ Orata,
Il fumo è uscito dalla “nuvola gentile” di Milo… nessuno ha ancora capito esattamente come abbia fatto. Probabilmente con la forza potente della sua immaginazione ...
Ho trovato sorprendente la scena d'apertura che mi ha colpito moltissimo: l’inquadratura dal basso nell’atrio della scuola, il ritmo alternato dei movimenti, la musica e i suoni di sottofondo creavano un’atmosfera davvero suggestiva. Fin da subito ho avuto la sensazione che mi sarei trovata davanti a qualcosa di speciale. Questo film è una bellissima dimostrazione di creatività: dinamico, coinvolgente, con una scuola trasformata in un vero e proprio set cinematografico e degli alunni sorprendentemente talentuosi nei loro ruoli. Complimenti!
Angela, 4 giugno 2025
Secondo il mio punto di vista è stato un cortometraggio molto innovativo. Tante scuole hanno preso in considerazione il discorso del bullismo, mai nessuno ha parlato dell’ossitocina e dello sviluppo della gentilezza. Il film ha mostrato una modalità diversa di soluzione del disagio. Noi ci focalizziamo sempre sul bullismo e non sul sistema sociale di relazione, senza considerare che anche noi contribuiamo all’isolamento del bullo e della vittima. Inoltre la vittima ha finalmente un atteggiamento propositovo, è “ artefice del suo destino “. Il cortometraggio mi è tanto piaciuto e soprattutto mi è piaciuta la spontaneità dei ragazzi. L’ho trovata un'idea finalmente nuova!
Natascia Galzignato, psicologa scolastica, 4 giugno 2025
Innanzitutto devo fare veramente un plauso ai ragazzi e professori che si sono adoperati con grande disinvoltura e bravura in questo film. E' stato veramente piacevole e interessante guardarlo. Mi è piaciuto anche l'argomento trattato e il modo in cui è stato interpretato . Alla prossima, speriamo... Complimenti!
Giovanna, 4 giugno 2025
Complimenti agli alunni e ai professori per questo bellissimo spettacolo! È stato evidente l’impegno, la passione e la cura con cui è stato preparato. Ogni momento è stato coinvolgente e davvero stimolante. Io che amo il cinema , ho trovato il progetto bellissimo, talento e collaborazione possono nascere anche a scuola. Bravi tutti!
Lori, 3 giugno 2025
Il film mi ha fatto riflettere, ma non c'è un momento particolare in cui è successo questo. Mi ha fatto anche sorridere quando Julie va nelle classi e i professori fanno lezioni diverse dalle solite.
Anonimo, 3 giugno 2025
Secondo me il film è stato veramente bello ed interessante. Non mi sono rivista in nessuno di questi personaggi. Ho sorriso molto vedendo certe scene di alcuni compagni o prof di cui non mi sarei mai aspettata, ho rifletto anche in alcune scene molto importanti secondo me.
Una domanda che voglio fare è se ci sarà una seconda parte perché la parte finale mi ha lasciato un po così così, aspetto una seconda parte di questo bel film..
Anonima, 3 giugno 2025
Cara Anonima, il progetto verrà replicato l'anno prossimo ma non sappiamo ancora se ci sarà un sequel di AMY, il sogno di Milo. Però la tua immaginazione può già adesso disegnare infinite possibilità... 🤗